martedì 28 novembre 2017

TESTAMENTO SOTTO CONDIZIONE: " ...PURCHE' NON SI MARITI...."



testamento sotto condizione:  … purchè non si mariti…
Nelle vecchie carte dell’avv. Pietro Pellegrini di Borgo a Mozzano è conservato questo testamento olografo, dove la sottoscrittrice lascia la propria “dote” ai figli e ad altre persone indicate col nome di battesimo, che si presuppone fossero parenti.
Ma per Michele vi è la condizione tassativa che non si sposi con Caterina Lot== .

Busta

        l[]aprireta[e] dopo la
Mia morte
       Elisabetta Acco==


Scritto





Gioviano 7 Settembre 9002 [1902]
Lascio la metà della mia dote a Caterina Tre mila lire dico 3000 lire. Tre mila a Giuseppina a To[?]lo Mille 1,00 e mille a Michele purché non si mariti con la Clementina Lot== Se la prendesse allora le Mille lire vadano metà a Caterina e meta a Giuseppina, l’altra metà della mia dote divisa per parte uguali fra tutti i miei Figli.  Così voglio Elisabetta Acco==
  [?] V. [edova] Bracc==

sabato 25 novembre 2017

SEGNALI LUMINOSI NOTTURNI PER AEREI DURANTE LA GRANDE GUERRA - MARZO 1918



segnali luminosi notturni per aerei durante la grande guerra
  - marzo 1918 -


Documento conservato dal Ten. Mario Marchi, comandante della 776a batteria sul Piave dopo Caporetto e in seguito incaricato dal Comando della IVa Armata della verifica delle bocche da fuoco lungo il fronte.


TRASCRIZIONE : 
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
7 7 6
comando 91° gruppo artigl. assedio
F(?) 103 di Prot. R°           addì 23 Marzo 1918

circolare riservatissima da diramarsi a tutte le autorità cui
         = = = = = = = = = = = = = fu diramata la circolare n° 38000 = = = = = = = =

della  quindicinale  dei  segnali  luminosi  notturni  per  aerei  valevole
dal giorno I° Aprile al 15 Aprile 1918
____________________________________________________________________

     Giorno                        lettera dell’alfabeto                         Giorno                        lettera dell’alfabeto
 Morse                                            Morse
____________________________________________________________________
1                           U         ——                 9               N        ——  
2                           S                             10                   U           • ——
3                           R         • —— •                     11                  S           
4                           K         —— • ——                     12                  R         • —— •
5                           U         —— —— •                     13                  I                    
6                           M          —— ——                       14                  M         —— ——
7                           I                                             15                  K         —— • ——
8                           A          ——                      
____________________________________________________________________

n. b. = La lettera di riconoscimento giornaliera, valevole per tutti gli aerei alleati e Nazionali, stabilita nella presente casella per ciascun giorno, vale dalle ore 8 del detto giorno fino alle ore 8 del giorno successivo.=
                                                                        il ten. colonnello
            l’aiutante maggiore                                comandante il gruppo
             [firma] f. to conenna

venerdì 17 novembre 2017

1847: FINE DEL DUCATO DI LUCCA - " ... ora siamo tutti Toscani ..."




1847: Fine del Ducato di Lucca - “...ora siamo tutti Toscani...”



Il 4 ottobre del 1847, attraverso trattative segrete fra il duca di Lucca Carlo Ludovico e il Granduca di Toscana, la città passò a far parte del Granducato.
La lettera sotto riprodotta è scritta da Maria Cristofanini, appartenente a una eminente famiglia di Borgo a Mozzano (LU), al figlio assente dal Ducato e presso un seminario.


Carissimo Figlio
Borgo 12 Ottobre 1847

Finalmente si è presentata l’occasione di mandarli i 3 libri che desideravi due scapolari [Lo scapolare consiste in una striscia di stoffa con apertura per la testa, pendente sul petto e sul dorso. Talvolta, unito allo scapolare, vi è anche il cappuccio. Viene portato anche a scopo devozionale (piccolo scapolare o abitino) in onore della Vergine Maria, di santi, o di particolari devozioni.] e una coroncina il tutto benedetto,  tienne conto e sii divoto della Madonna.
Avrai inteso la nuova del nostro Ducato. Ora siamo tutti Toscani. È già stato preso il possesso solenne da u Rappresentante il nuovo Sovrano, è stato abolito il Ministero e il Consiglio di Stato, ed è stata creata una commissione provisoria governativa composta dal Marchese Commendatore Antonio Mazzarosa, del Cavaliere Com.re Nicolao Giorgini, e del Marc:se Tenente Colonnello Lelio Guinigi assistita da un consultore fiorentino Avv:to Binchierai. Si accetta che Gallicano, Minucciano, e Montignoso siano stati ceduti al Ducato di Modena.
Anche attualmente continua la tranquillità e la quiete. Vivi dunque tranquillo riguardo a noi né ti prendere alcun pensiero.
Noi si segue a godere ottima salute e mi lusingo che tu pure continui a star bene.
Riverisci il Sig. Enrico, e se prima di questa mia non fossero giunte costì le sud:te [suddette] nuove potrai comunicargliele. Rinnova ancora i nostri ossequi a’ tuoi superiori. Il Pappà la Famiglia i Parenti e gli amici ti fanno mille saluti, e per quanto il Signore e Maria SS. [santissima] a benedirti, con ogni affetto mi segno tua
 Aff.ma Madre     
      Maria



lunedì 13 novembre 2017

ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 1946 (Le prime elezioni libere dopo la caduta del fascismo)



elezioni amministrative del 1946 (le prime elezioni libere dopo la caduta del fascismo) - appunti del Prof. Augusto Mancini, rettore dell’università di pisa -

Le prime elezioni dopo la caduta della dittatura fascista furono quelle amministrative del 1946, indette per sostituire nei comuni del Sud gli ufficiali alleati e nei comuni del Nord i membri del C.L.N., che erano stati preposti al governo del territorio.
Augusto Mancini, docente universitario e primo Rettore dell’ateneo di Pisa, dopo la Liberazione, fu oltre che eminente studioso uomo politico, che durante il fascismo subì il carcere e dal 1944 divenne il punto di riferimento della democrazia lucchese.


Gli appunti riprodotti, appunti non sempre ben leggibili e riportati uno su di un invito della “Federazione Comunista Pisana” in occasione di un comizio di Palmiro Togliatti e l’altro su carta intestata dell’Università, sono stati trovati in una lettera indirizzata a “S.ra Vera Pellegrini Marchi – Borgo a Mozzano”. 



La destinataria della lettera apparteneva a una eminente famiglia del paese di Borgo a Mozzano. Il padre era stato uno degli ultimi sindaci antifascisti della provincia di Lucca e il coniuge, ing. Cesare Marchi, aveva ricoperto la carica di presidente del C.L.N. della media valle del Serchio. Il prof. Mancini era “amico” di entrambe le famiglie, come testimonia la fotografia scattata in occasione delle nozze Marchi-Pellegrini, dove è ritratto sul sagrato della chiesa di Borgo a Mozzano assieme al padre della sposa.

Vera Pellegrini con i figli Mario ed Enrico - 1946

Sagrato della chiesa di Borgo a Mozzano

Gli appunti inviati dal prof. Mancini dovevano essere una traccia per i comizi che Vera Pellegrini teneva nei frazioni del Comune di Borgo a Mozzano dopo la Liberazione.  

Appunti su di un invito della “Federazione Comunista Pisana” e su carta intestata:

Alleanza democratica repubblicana
Il Popolo Italiano torna ad eleggere i propri rappresentanti nelle pubbliche Amministrazioni e deve farlo con piena libertà e responsabilità.
Forse i consigli Comunali che oggi si eleggono avranno breve vita perché dovranno essere rinnovati secondo il nuovo ordinamento dello Stato che sarà fissato dalla Costituzione.
Ma le imminenti elezioni hanno ad ogni modo un alto significato morale, e il Popolo deve affermare la sua decisa volontà di liberarsi dal peso di un passato che lo ha travolto fino alla rovina, colpire i responsabili, quanto più in alto sono, e cominciare una vita nuova di libertà di libertà e di ordine, di lavoro e di progresso.
Prima di tutto una concorde affermazione repubblicana, e per questo non potete tollerare, scegliendo la lista che voterete, incertezze e riserve. La Repubblica è la condizione essenziale perché la volontà del popolo, legalmente manifestata, sia d’ora innanzi la base della vita politica e amministrativa.
Conseguenza diretta l’Autonomia Comunale. È questo il glorioso programma mazziniano, che altri partiti hanno fatto proprio, ma che ha la sua marca d’origine che non consente equivoci e appropriazioni indebite, Repubblica e Autonomia.
Le Amministrazioni Comunali non saranno soggette passivamente al Governo accentratore, quale fu il Governo Monarchico e Fascista, ma saranno sotto il controllo della pubblica opinione, che in regime democratico non dovrà mai servire a piccoli interessi e [illeggibile] di persone, di clientele o di campanile, ma sarà [da appunti su carta intestata dell’Università] civile e politica in base regionale e con finalità [illeggibile].
Elettrici e Elettori, [illeggibile].
la lista di uomini liberi che vi propone l’Alleanza (democratica repubblicana).
Nelle attuali condizioni della Patria essi non possono promettervi che una cosa, di servire onestamente il paese, di curarne gli interessi, [illeggibile] il mandato.






 Gli appunti riprendono nel foglio sottostante al segno a matita:








giovedì 9 novembre 2017

REGOLE LATINE PER METTERE IN LATINO QUALSIVOGLIA GIORNO DEL MESE SECONDO L'USO DEGLI ANTICHI ROMANI



 
regole latine per mettere in latino qualsivoglia giorno
del mese secondo l’uso degli antichi romani 

L’appunto riportato è per mano del Prof. Francesco Pellegrini, che si dilettò a scrivere vari libri.
Vedere su questo blog (enricogiuseppelucamarchi.blogspot.com):  IL PONTE SUL RENO DI GIULIO CESARE” – “BORGO A MOZZANO E PESCAGLIA NELLA STORIA E NELL’ARTE” – “GIOVANNI IACOPO – RACCONTO DEL XVII SEC. – Borgo a Mozzano (Lucca)” – “UN COFANO DA MATRIMONIO (pernozze)”





 
Regole latine per mettere in latino qualsivoglia giorno
del mese secondo l’uso degli antichi
------ romani ------
---------
Presso gli antichi si celebravano tre feste in ciascun mese: la prima si celebrava il primo giorno di ciascun mese, e chiama vasi delle Calende: la seconda si celebrava ai cinque e chiama vasi delle None. Ma nei mesi Mar- Ma- Lu- O cioè Marzo, maggio, Luglio e Ottobre, si celebrava ai 7. La terza si celebrava ai 13 e chiamavasi degl’Idi, ma nei sopra detti 4 si celebrava il 15.
Premesse queste notizie volendo mettere in latino il giorno cui cadeva una di queste feste si esprime la festa stessa in Ablat:[ivo] p. e. Calendis Optobris, e, Nonis Novembris, Idibus Decembris: e vuol


 


dire il 1 di Ottobre il 5 di Novembre e il 13 di Dicembre.
Il giorno avanti una di queste feste si mette in latino col pridie esprimendo la fesrrta futura in Acc:[usativo] p. e. Pridie Kalendas Iulii pridie Nona set pridie Idus Augusi: e vuol dire il 30 Giugno il 4, e il 12 di Agosto.
Il giorno dopo una di queste feste si metta in latino col postridie esprimendo il nome della festa passata in Acc:[ivo] p. e. Postridie kalendas, postridie nonas, postridie Idus Octobris, e vuol dire il 2, l’8, e il 16 di Ottobre.
Volendo poi mettere in latino qualsivoglia altro giorno del mese, si comincia a contare dal giorno stesso che si vuol mettere in latino, fino a quello della prima festa futura, contandovi anche





quello in cui si celebra la festa; ed il numero dei giorni si mette in ablat:[ivo] col nome numera ledi ordine esprimendo la festa futura in Acc:[ivo] p. e. ai 10 di Novembre ritornerò a Lucca, ed il 17 verrò alla scuola = si fa in latino così: Quarto idus Novembris redibo Lucam, et decimo quinto kalendas Decembris veniam ad scholam; poicchè contando dal 10 fino al 13 inclusivo, nel qual giorno si celebra la festa degli Idi, vi sono 4 giorni, e dal 17 di Novembre fino alla prima festa futura che sono le Calende di Decembre vi sono 15 Giorni __________
Parimente ai 19  di Ottobre verrò a vederti; si fa in latino = decimo quarto kalendas Novembris veniam ad te videndum: perché dal 19 di Ottobre fino al giorno della prima festa futura, che sono le calende di novembre vi sono quattordici giorni.

Nota 1.a
Il 24 ed il 25 di Febbraio quando l’anno è bisestile, si metterà in latino col dire = Sexto Calendas Martius: tanto il 24 quanto il 25 come se fossero un sol giorno;e perché di 2 volte si dice sexto perciò l’anno si dice bisestile

Nota 2
Per sapere poi quanti giorni hanno i mesi fa d’uopo rammentarsi
Versi
Trenta di Novembre
April, Giugno e Settembre
Di ventotto venè uno
Tutti gli altri n’han trentuno.






















lunedì 6 novembre 2017

PERMESSO SPECIALE PER IL PORTO DELLA RIVOLTERRA O PISTOLA - Lucca 1908 -



permesso speciale per il porto della rivoltella o pistola
- Lucca 1908 -

Permesso rilasciato al “possidente” Raffaello Bisordi di anni 73, rilasciato dalla questura di Lucca “ritenuto che il richiedente ha giustificato di avere bisogno di andare armato di rivoltella o pistola a difesa personale”.
Fronte:


Retro: 

domenica 5 novembre 2017

PERMESSO ARCIVESCOVILE DI COMUNICARE E CONFESSARE NELL' ORATORIO DI PALAZZO PELLEGRINI - Borgo a Mozzano, 1840 -




permesso arcivescovile di comunicare e confessare nell’oratorio di palazzo Pellegrini – 1840


Le visite pastorali in Borgo a Mozzano, nei tempi passati, prevedevano un pernottamento dell’arcivescovo. Le famiglie Santini e Pellegrini si contendevano questo privilegio. In casa Pellegrini era presente un letto con baldacchino dello “il letto del Vescovo”.

Nel 1840, come è deducibile dal pro memoria dell’Abate Paolo Pellegrini, l’arcivescovo di Lucca, Giovan Domenico II Stefanelli, fu ospitato il palazzo Pellegrini ed in questa occasione fu concesso il privilegio.   

Letto del Vescovo



Abate Paolo Pellegrini - 1823 data riportata sul cartiglio




SCRITTO: 

Il di 2 Luglio 1840
Sua [illeggibile] Ill.ma [illeggibile] Fra Gio Domenico Stefanelli Arcivo di Lucca, nella occasione della Sagra Visita, e Sua dimora in casa Pellegrini, a Supplica del Sacer:te Paolo Ant:o Pellegrini concesse al medesimo, ed alla Famiglia, di potersi nel domestico Lor’ Oratorio comunicare amministrando [illeggibile] Sacramento, e con  analogo permesso; E più di confessarsi per ragionevol motivo le Donne della detta Famiglia, osservate le debite regole prescritte dal Ritual Romano –
Tanto ho voluto sia in scritto segnato a memoria, e certezza
Paolo Ant:o Pellegrini [illeggibile]