sabato 30 settembre 2017

I GIUDIZI SULLA PAGELLA DI UNO "SCOLARO" DEL 1783


i giudizi sulla pagella di uno “scolaro” del 1783
La lettera sotto riportata è scritta da Carlo de Nobili, patrizio lucchese, e indirizzata all’abate Giacomo Cristofanini di Borgo a Mozzano, precettore (persona dedicata all’istruzione dei figli di famiglie nobili o ricche, quando l’istruzione avveniva per via privata) dei figli Leonora, in casa chiamata Norina, e di Lao (diminutivo di Nicolao).
Nella prima parte il De Nobili parla del fidanzamento (accasamento) della sorella dell’abate, per poi raccomandare che i figli si applichino negli studi: “…e dica a Lao che se non vedo una lista al mio ritorno dove vi siano almeno 6. Benissimo, 20. Bene, 4. soli mediocremente, 1. Male, Nessuno Malissimo, la Sig:a Nonna non pensa altrimenti farlo venire a Pisa questo carnevale onde si regoli in conseguenza.

Sig. Cristofanini Rivmo                                                             Pisa 28. Gennaio 1783
Ricevo questa mattina la caris.a Sua in data d’ieri, e le faccio il mio rallegramento per il futuro accasamento di sua sorella. il mio fratello abbate che qualchevolta si porta ad ossequiare Mg: Arcivescovo, potrebbe profittare di una di queste visite per chiederli per lei la opportuna dispensa, ed in questo modo potrebbe averla più sollecitamente, e regolarsi di conseguenza, mentre il mio ritorno costì non sarà che verso la metà del mese prossimo. Tanto può comunicare a mio fratello, il quale son certo si farà un piacere di scriverle.
Sento con piacere le buone nuove che mi da della salute dei miei ragazzi, raccomandi a Norina la continuazione di sua applicazione se vuole meritarsi qualche divertimento questo carnevale, e dica a Lao che se non vedo una lista al mio ritorno dove vi siano almeno 6. Benissimo, 20. Bene, 4. soli mediocremente, 1. Male, Nessuno Malissimo, la Sig:a Nonna non pensa altrimenti farlo venire a Pisa questo carnevale onde si regoli in conseguenza.
Per il bel tempo che abbiamo questa mattina doppo 2 giorni di continuo diluvio mi fanno sperare di vedere mio padre. Saluti mio fratello, sorella ed il rimanente della famiglia, e colla più costante stima mi protesto
D V. S. [?] Deo. Obl. [?]
Carlo de Nobili





[appuntato a mano dal ricevente]
Pisa 28 Gennaio 1783
Sig.re Carlo dè Nobili

                                                        A Monsieur
Monsieur L’Abbé Crisofanini
       a Lucques



Stemma dè Nobili:


Stemma Cristofanini:









lunedì 25 settembre 2017

La commemorazione del primo centenario della morte di L. Boccherini, riprodotta dalla rivista “Musica e Musicisti" – Gazzetta Musicale di Milano ” del 1905.



La commemorazione del primo centenario della morte di L. Boccherini in Lucca, riprodotta dalla rivista “Musica e Musicistigazzetta musicale di milano ” del 1905.

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Recentemente è stato innalzato un monumento al musicista in piazza del Suffragio, di fronte all’Istituto Musicale che porta il suo nome.


sabato 23 settembre 2017

CHIAMATA ALLE ARMI DI UN SEMINARISTA DURANTE LA GRANDE GUERRA


chiamata alle armi di un seminarista durante la grande guerra

Il seminarista Giuseppe Benassi di Camaiore (prov. di Lucca), tornato a casa dalla guerra, in data 17 febbraio 1919  confeziona un libriccino con scritto a macchina sul fronte della copertina:
“Sold. GIUSEPPE BENASSI – MEMORIE di Vita Militare”
e sul recto della stessa: “SUNTO della MIA VITA MILITATE dal 17 febbraio 1917 al 19”. Segue, anche riportata sul cartoncino di chiusura del libriccino, una serie di località che indicano i luoghi toccati dal Benassi durante la vita militare.




Il “sunto della vita militare” è però ridotto a poche piccole pagine, riguardanti la visita di leva effettuata al distretto militare:
 
"10 Febbraio 1917.
Usciti dalla Cattedrale mi venne comunicata la chiamata alle armi per il giorno 16 dello stesso mese.
16 Febbraio 1917
Al mattino mi alzai come al solito, andai in Chiesina feci le mie Devozioni, ascoltai la S. Messa, feci colazione, mi levai la veste, mi vestitti degli abiti secolari ed alle nove me ne andai al Distretto. Quando fu chiamato il Comune di Camaiore andai anch’io alla visita, sempre fiducioso che mi sarebbe andata bene.
 Mi visitarono, mi domandarono se avevo avuto mai malattie, mi fecero altre interrogazioni, poi senz’altro mi dissero che ricordassi del N° 180 e mi dettero 2 lire. Io andai fuori, dmandai cosa voleva dire quel 180 e quelle due lire, ed ebbi per risposta che 180 voleva dire che ero stato assegnato al 180° Battaglione M. T. a Grosseto e le due lire erano la trasferta.
Non si può immaginare come me ne restai. Ma circostanza che poi accrebbe il mio dolore fu il non poter uscire neppure un minuto fuori della Caserma. Suonò mezzogiorno e se volli mangiare dovetti andare nella cantina del Distretto. E ?? quasi le 4 chiamano 180 e per la prima volta venni messo in riga da un ufficiale che con urli, grida e calci metteva a posto i più indisciplinati. Mi avevano già distribuito la gavetta ed ecco apparirmi il Sig. Rettore del Seminario. Si avvicinò a me. Il pianto mi serrò la gola e non potetti proferir parola. Lui lasciò cadere nelle mie mani alcuni biglietti da cinque, mi lasciò un suo biglietto da visitacon una sua raccomandazione, mi salutò e mi lasciò di nuovo."

Sono conservati anche due “permessi” del “Comando del Regg. Fant. Di Marcia”. [il reggimento “di marcia” comprendeva i rincalzi per una divisione].




Giuseppe Benassi, dopo la guerra, prosegue la vita di seminarista e il 24 settembre 1922 celebra la sua prima messa da “sacerdote novello”:



martedì 12 settembre 2017

GUERRA DEL 15-18 : LO SCAPACCIONE AL SOLDATO FRATE


guerra del 15-18: lo scapaccione al soldato frate

Il clero religioso e secolare doveva, secondo le norme in vigore agli inizi del ‘900, compiere il servizio militare in tempo di pace e pertanto fece parte della chiamata alle armi del 1915.
Il sottotenente avvocato Enrico Pellegrini, appartenente alla classe 1882 e facente parte della Milizia Territoriale, al tempo delle lettere sotto riprodotte, svolgeva la funzione di istruttore presso il campo d’addestramento di Tortona. Nel campo affluivano le nuove lreclute per essere preparate a recarsi nelle “zone di guerra”.
La lettera indirizzata dal Sottotenente alla consorte Dedè (Iadè) si apre con il succinto racconto dello scapaccione dato al soldato frate e la seconda lettera è la missiva che il religioso trasmette dopo l’incidente.  

I° lettera :

Tortona 30/8/18
Carissima Dedè. Ho ricevuto ora la tua in data 28 e sono contento delle notizie sempre buone per quanto sempre intonate al sapore di guerra. Pazienza! A proposito di pazienza leggi la letterina che ti unisco e impara se tu avessi bisogno. È il soldato frate che ho in compagnia al quale ieri detti uno scapaccione fenomenale perché lo sorpresi che faceva alla palla colla gavetta. È la prima volta che alzo le mani e sono cadute sulla collottola di un frate! ……….


II° lettera :





I.M.I.T.
Tortona 30/8/18

Illmo Signore,
Questa mia mancanza, che in questa sera ho commesso mi spinge a scriverle la presente.
Da che la commisi non ebbi quasi più pace, giunto al mi convento, ho mille pensieri, subito mi venne anzi mi venne prima, il pensiero di chiederle perdono per mezzo di una lettera.
Con questa mia lettera dunque intendo chiederle perdono; son certo ch’Ella, qual buon padre, mi perdonerà conoscendo come sia facile cadere in mancanze l’uomo.
Certamente Ella si sarà meravigliato vedendo me Cappuccino cadere in tal mancanza, ora però Le prometto che in simili mancanze mi guarderò quanto mai.
Vi sono caduto in questa mancanza proprio senza avvedermene.
Augurandole intanto ogni bene dall’Altissimo e di nuovo chiedendole perdono mi sottoscrivo
D. V. S. Illma
Devmo   
Chierico soldato
Cortesia Ilario

domenica 10 settembre 2017

LA DUCHESSA D'AOSTA E IL "MODESTO TERRITORIALE" - Guerra del 15-18.


La Duchessa d’Aosta e il “modesto territoriale”
 Guerra del 15-18

I soldati italiani, che presero parte alla guerra del 15-18, erano cittadini di sesso maschile nati fra il 1874 e 1899, inquadrati nell’Esercito Permanente, se compresi fra i 20 e i 28 anni, nella Milizia Mobile, se compresi fra i 28 e i 32 anni, mentre i“vecchi” fra i 33 e i 39 anni venivano iscritti nella Milizia Territoriale.
L’avvocato Enrico Pellegrini di Borgo a Mozzano (Lucca) aveva 33 anni all’entrata in guerra dell’Italia e pertanto venne arruolato nella Milizia Territoriale. Questo ramo della forza militare trovava impiego prevalentemente come riserva e sussidio ai reparti combattenti, anche se in certe occasioni furono proprio i “vecchi” della Territoriale a riportare successi in combattimento.


Enrico Pellegrini, col grado di sottotenente del 43° reggimento fanteria della Brigata Forlì, si trovava durante il 1917 in “zona di guerra”, prima alle pendici del “Monte Santo” e il 28 settembre a Zagorie, sull’altipiano della Bainsizza, quando fu ferito da una granata mentre si trovava in trincea. Ricoverato all’ospedale contumaciale di Beivars, comune di Udine. Qui fu interrogato dalla Duchessa d’Aosta, che visitava i feriti.


Di seguito è riportata la cartolina, indirizzata alla moglie Dedè (Jadè), dove il Sottotenente riporta le sue risposte alle domande della Duchessa

12 Ott. 1917
Carissima Dede-
Continuo bene _ niente di nuovo. Buone notizie non è vero? Per lo meno non c’è niente di male! E andiamo avanti. Oggi è venuta a visitare l’ospedale la Duchessa d’Aosta, e sai cosa ha domandato a me, forse vedendo la barbaccia vetusta? Ha domandato se ero volontario; al mio diniego ha soggiunto se ero di complemento, ed allora con solennità ho risposto che ero un modesto territoriale. Ma intanto povero barba eccolo qui; vedo il sole dorare i monti lontani, è il sole d’ottobre che dipinge i quadri meravigliosi della nostra vallata [la valle del Serchio] ricchi di pampini variopinti e di folte chiome castane, e …..  non ho speranze. Ma i tempi tornano e ne tornano nuovi. Per ora basta non venga meno l’appetito e l’allegria. Ad ogni modo a presto. Saluto e bacio.
                                                                                  Enrico





 

sabato 2 settembre 2017

Monete di un emigrante : doppia di spagna - una moneta americana da 20 dollari - monete di Portogallo - mo,eta con sfera armillare .....


monete di un emigrante

[doppia di spagna - una moneta americana da 20 dollari – lisbonine – monete di portogallo con croce – lira sterlina - moneta brasiliana di Pietro II - moneta d’argento con una sfera armillare – napoleoni - pezzette ]

Luca Marchi (1798 – 1876), ricco possidente di Pieve di Controne (frazione montana di Bagni di Lucca), nel 1855 va incontro al fallimento economico, a cui il cugino, avv. Bartolomeo Brunicardi, cerca di rimediare, ma con scarsi risultati, essendo obbligato a vendere gran parte del notevole patrimonio del parente. Nel 1857 Luca Marchi decide di partire alla volta delle Americhe per fare “fortuna”. [ ved. blog “Luca Marchi, una figura di emigrante lucchese” ]

Di seguito sono riportate alcune pagine dell’amministrazione tenuta dall’avv. Brunicardi, dove sono riportate le “entrate”, ottenute attraverso prestiti e vendite dei beni e dei prodotti della terra e le uscite per spese varie, ma soprattutto per coprire i debiti accumulati.

1a pagina

Amministrazione tenuta per Luca Marchi dipendentemente dalla procura ai rogiti Sr Raffaele Giovannetti 3 Febb: 1855
dall’Avv:to B.meo Brunicardi Entrate
11 Febb: 1855 Presi ad imprestito alla Banca di Lucca con cambiale per mesi 4 Fr:ni 200 collo sconto di fio.ini £ 29.8. e però Lucchesi £ 1466,4
14 Febb: do= Dal Sig:re Consig:re Grossi per valuta di uno staio farina dolce vendutagli   £ 5
15 Marzo Da Ranieri di Giuliano Brunicardi per prezzo dell’appezzamento vendutogli oggi lo do [detto luogo] alla Marginetta di Tore come dal contratto Sr Raffaele Giovannetti col quale ho pur venduto l’altro pezzo lo: do: [detto luogo] a Segalaia per Fr:ni 50 accollandoli una rata del debito verso Iacopo Giusti di Tereglio  £ 300
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11a pagina
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1857                        Segue la dicontro Spesa somma addietro £ 9709, 13
14 Marzo. Al Notaio Sig. Castigliani per il certificato da servire per la voltura dei beni di Calcinaia venduta a Lorenzo Lucchesi  £ 2, 5
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7 Aprile = A Luca Marchi per rivestirsi essendo prossima la sua partenza per l’America Franc:ni 10 come da sua ricevuta. £ 75
16 Aprile = dati allo stesso luca marchi altri Franc:ni 90, cioè 70 per il suo viaggio d’America che intraprende domani, e 20 comprar pane alla famiglia, da ritirarmene cogli effetti del suo Patrimonio c. da obbligazione. £ 675
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21a pagina

1859 Somma addietro dell’Entrata £ 18,101. 6. 4
.. ottavi di una doppia di Spagna vendute a £ 5.18 l’una, e così in tutto fior: £ 82,12 – Una moneta Americana da 20 dollari valutata £ 118,10  – n° 5 lisbonine valutate £ 51 l’una e però in tutto £ 255 – n° 2 Monete di Portogallo con una croce valutate £ 28.10, e però totalità £ 57 – N° 3 Lire Sterline valutate £ 29.6.8 e però in tutto £ 118.6.8– Una moneta brasiliana di Pietro II del 1855 ed altra simile che è la metà della sudd:a valutate ambedue £ 95 – Una moneta d’argento con una sfera armillare valutata £ 5.8
E siccome tali monete possono andar soggette ad aumento, e diminuzione, così non si riporta per ora in entrata che il ricavato dalla vendita delle doppie di Spagna in £ 1068.14.8 e delle 14 pezzette di £ 52.12 formanti la complessiva somma di Lucchesi
Cambiate in seguito, cioè a 20 Xbre le altre monete suddette ho ricavato le appresso somme. Dalla moneta da 20 Dollari fior: £ 119.13.4. Dalle cinque lisbonine £ 258.6.8 = Dalle due monete di Portogallo con croce £ 60 – Dalle tre lire sterline £ 88,10 =. Dai cinque Napoleoni £ 118.6.8 – Dalla moneta Brasiliana di Pietro II del 1855, e dall’altra simile che è la metà £ 96 – e ritenuta la moneta d’argento colla sfera armillare per £ 5,8; e così in tutto per fior: £ 746.4.8 pari a Lucch: 139.10.




Di seguito sono riportate monete similari a quelle indicate nel registro dell’avv. Brunicardi.

- Doppia di Spagna.

- Moneta americana da 20 dollari.
- Moneta del Portogallo con croce.
- Lira sterlina.
- Moneta brasiliana di Pietro II°.


- Moneta d’argento con una sfera armillare (la sfera armillare (nota anche come astrolabio sferico) è un modello della sfera celeste inventato da Eratostene nel 255 a.C ed è formata da anelli detti armille, ciascuna delle quali rappresenta uno dei circoli della sfera celeste).  

- Napoleoni.

- Pezzetta (Piccola moneta d’argento o di mistura del principato di Monaco, emessa nel 1648 da Onorato III Grimaldi e poi dai suoi successori).