lunedì 24 agosto 2015

Bacchetta Ricordi anni 1861 – 1875 di Luca Marchi della Pieve di Controne (Bagni di Lucca).


Bacchetta Ricordi anni 1861 – 1875 di Luca Marchi della Pieve di Controne (Bagni di Lucca).
La bacchetta e i ricordi di Luca Marchi della Pieve di Controne coprono gli anni dal 1861 al 1875 con annotazioni prevalentemente relative alle spese e agli introiti della famiglia. Nella raccolta vi sono anche appunti di “ricette”. La scrittura è assai incerta probabilmente per l’affezione del  morbo di Parkinson, che colpì Luca Marchi negli ultimi anni della sua vita.
Di seguito si riporta un ricordo del 1862, relativo alla compera di una vacca, un ricordo del 1866 riguardante la dote di una figlia e la ricetta per fare il vino di ghiande.
Frontespizio
“ Bacchetta Ricordi
1861 = 62 63 …….75


Ricordo compera vacca
Ricordo 1862
A di 23 ap.le comprai dal mugnnallio di Piano di Coreglia la vacca nera che mi disse cha ha figliato sette volte e calcolo che possa avere circa nove anni. Disse che l’aveva vitellata circa il natale, e che torno al manzo otto giorni dopo. La pagai scudi 26, e un quart, più un paolo di benedica [?]
Spesa
Una mezzetta al ponte             cent:i               29
Cena, e dormire                                    150           
Desinare il giorno dopo                        168           
Erba per la vacca                                      28           
Dato a Valerio                                                150           
                                                            525
A di 30 Ottobre, figliò
A di 11 Decembre, vendei al Cherubini il vitello di ?: 236 a soldi 8, e un centesimo
A pagamento ?: 220 F toscane ? 10
A di 5 Aprile 1863 vendei la detta ? 25


Ricordo dote
Ricordo 1866
Quando prese marito Elvira gli detti in dote la selva della ripa, altro pezzetto di Vigna, e l’oliveto al Colletto. Non è fatto il contratto, e pago io sempre il catasto.



Vino di ghiande
Per fare il vino diande.
Cinque staia di diande sono sufficienti per fare una botte di 320 litri. ? N° 2 [?] litro è la capacità di una bottiglia di vino per un buon pranzo.
Dopo essere state lavate e ben pulite le diande  dai corpi estranei saranno messe in vaso di legno con acqua assai, perché siano interamente bagnate.
Questa immersione deve durare tre settimane, e l’acqua deve essere cambiata ogni 3, o 4 giorni.
Dopo averle ben pulite con acqua limpida saranno messe in botte con acqua fino alla metà della botte dove esse immergeremmo facilmente.
Si aumenterà allora uno staio d’orzo avendolo fatto bollire durante qualche minuto soltanto in un fuoco vivo, e senza fumo, e che l’acqua soprabbondi. Tutto sarà messo allora nella botte con alcune manate di frutti secchi, o fiori di lupella [lupinella] (?) aumentando tutti i giorni una secchia d’acqua fino a che la botte sia piena; e in fine si coprirà la botte non ermeticamente perché la fermentazione possa essere aiutata dall’aria esterna.
Quanto prima la fermentazione principia con bolli mento, e quando essa è finita, e che il liquore è quieto (tranquillo) si potrà bere, procurando di riempiere la botte a misura che se ne estrae,
In questo modo si conserva il liquore 12, o 15 mesi senza perdere la proprietà
Si può così naturale, ma volendo dare il colore si prenderà due, o tre barbabietole secche all’aria, fatte in minute fette, e infilzate con una corona.
Nota
La fermentazione non può farsi a una bassa temperatura, ed è egualmente  distrutta in una temperatura molto calda.
La cocciniglia la crederei adattata per il colore in mancanza delle barbabietole.
Questo liquore è preservativo per  il flusso, diarrea, e colera.






domenica 9 agosto 2015

“LE CARICHE NON BISOGNA CERCARLE, MA SE IL PUBBLICO RIPONE IN NOI LA FIDUCIA, BISOGNA ESSERNE DEGNI” - dott. Angelo Barsanti.



Il dottor Angelo Barsanti, nato nel 1856 a Pian di Fiume (Parrocchia di Pieve di Controne) in comune di Bagni di Lucca, è una figura di gentiluomo e fa piacere ed è d’ammaestramento ripercorrerne la vita attraverso il “ricordo” scritto dalla moglie adorata.