domenica 27 settembre 2015

BACCHETTA DELLE MESSE IN RICORDO DEI DEFUNTI DI CASA MARCHI DELLA PIEVE DI CONTRONE


Bacchetta delle messe in ricordo dei defunti di casa Marchi della Pieve di Controne.

Su di una bacchetta di casa Marchi sono riportate le messe fatte celebrare per i congiunti Don Iacopo, deceduto nel 1786, e per Angelo, scomparso nel 1835.


= = Bacchetta di = = = = = =
= = = = Ricordi del 1786
 Sotto il di 18 Febbraio
  L’anno sudd.o 1786

     Riformata nel
   1835



Le messe per il Reverendo Iacopo Marchi sono elencate riportando il nominativo del sacerdote a cui è stato dato incarico di celebrare e il loro numero. Spesso sono richieste 30 messe, che corrispondono alla pratica delle  messe Gregoriane”.
La pratica è collegata al papa Gregorio Magno († 604). L’origine è raccontata in un passo del IV libro dei Dialoghi, dove si narra della morte del monaco Giusto, che in vita non sempre aveva osservato la povertà. Racconta papa Gregorio: «Passati 30 giorni dalla morte del monaco Giusto io provai, un sentimento di compassione verso il povero defunto confratello; io pensai con grande dolore alle sue pene nel Purgatorio e pensai a un modo di liberarlo da esse, lo chiamai quindi Prezioso, il priore del nostro monastero, e pieno di dolore gli dis­si: “È da molto tempo ormai che il defunto confratello è tormentato nel Purgatorio; noi dovremmo offrirgli un'opera di carità, per quanto pos­siamo per liberarlo dalle sue pene. Perciò va, e offri per lui per 30 giorni consecutivi il santo sacrificio della messa, in modo che non ci sia mai un giorno in cui non sia celebrata per lui la s. Messa”». Dopo trenta giorni durante i quali era stata celebrata per lui una messa quotidiana di suffragio, il defunto monaco Giusto apparve ad un confratello annunciando la sua liberazione dalle pene del purgatorio.
Questa fu l’origine delle “messe gregoriane”.


Ingrandimento


Bacchetta delle Messe                                                 Elemosine date per d.e           
Ordinate per il R:o Iacopo                                                             Messe
Marchi il 1786
Al R:o [?] Luigi Lena ----------------- N:° 30 -            P:o[?] il d:o hà ricevuto la [?]
Al R:o Ant:o Barsi      ----------------- N:° 30 -            - il d:o hà ricevuto la conf: [?] elem:a
Al R:o Pio: Paulo Persiani Pren:mi[?]  N:° 5 -                           il d:o ha ricevuto la conf: elem:a [?]
Al R:o Ant:o Antoni     -----------------N:° 60 -               il d:o ha ricevuto la conf:a elem:a [?]           
-----------------------------------------------------     -----------------------------------------------------               

Le messe  in suffragio di Angelo Marchi sono precedute dalla nota circa l'ora e la data del decesso, oltre le spese sostenute per il funerale. 

Ingrandimento


A di 20 Decebre 1835
Circa un’ora di notte successe la morte di Angelo Marchi
Per il suo Funerale
Cera presa da Domenico Giorgetti
In tutto [?] 26:7 valore               F   72: 25
Messe il giorno del fune
Rale N: 7                                        22: 2
Anniversari [?] mattina
di 4 Sacerdoti                                 9: 12
Più altre 3 messe                            3
Anniversari [?] mattina
di 4 Sacerdoti                               9: 12
Un trentesimo ordina=
to al Capp [?] di Riolo                22: 10
Altro trentesimo a Prete
Bello [?] di Palleggio, e una
Messa Gregoriana                        24: -
Altro trentesimo all’Am =
brogi del Bagno                            22: 10
Due trentesimi a Lucca                45: 10
N° 10 al Cap:no della P:ve            7: 10
Altro trentesimo all’Ambrogi  “   22: 10
Un trentesimo al cap=
pellano di Riolo                          22: 10
Un trentesimo a Prete
Bello, ≠≠≠, e 15 per
M:a Dom:ca mia Madre                22: 10           
Un trent:mo al nostro Cap:no   “    22: 10



sabato 19 settembre 2015

LETTERA ALLA FIGLIA PER IL COMPLEANNO DI OTTO ANNI.


Lettera alla figlia per il compimento di otto anni.

L’avv. Enrico Pellegrini, durante la prima guerra mondiale, viene gravemente ferito sul Monte Cucco (Kuk, Slovenia). Dall’ospedale di Pisa, dove si trova ricoverato, scrive alla figlia maggiore Vera, che compie 8 anni.
 
Avv. Enrico Pellegrini, la consorte Haidè Ricci, a sinistra la figlia Vera di 8 anni e al centro la figlia Licia di 4 anni.

Pisa 11 Aprile 1917
Cara Vera
Hai compiuto gli otto anni, ciò che significa non essere più una bambina da fare i capricci e da pestare i piedi, ma una ragazzina capace di aiutare la tua mamma in qualche faccenduola e di giovarti della testolina nel fare le cose. Da qui innanzi non devi avere bisogno che i genitori ti dicano: questa o quella cosa non la devi fare perché sono cose cattive, ma devi capirlo da te stessa e fare sempre le cose buone. Se farai così te ne troverai bene e tutte le persone grandi ti ammireranno dicendo che sei una brava ragazzina e ti premieranno facendoti dei regalini. Pensa che anche il tuo pappà e la tua mamma sono stati piccini come te e per avere la gioia di esser chiamati babbo e mamma e di essere amati dai loro piccini hanno dovuto percorrere una strada lunga, lunga lavorando e portandosi bene. Accetta dunque i buoni consigli e continua, come hai dato prova, a essere una brava ragazzina per diventare una brava donnina. Ricorda che le persone buone non hanno rimorsi né peccati ed avranno sempre la tranquillità nel cuore.
Tanto io che mamma siamo per ora contenti di te e speriamo anche per l’avvenire il nostro amore. Saluta mamma e Liciotta e baciale col bacione che ti invia pappà tuo
Enrico