domenica 26 gennaio 2014

PAGELLA del REGIO LICEO CLASSICO di LUCCA - 1864


Regio Liceo Classico di Lucca
pagella anno scolastico 1864 - 1865
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Il Giovane Pellegrini Giacomo del Signor Luigi nato in Borgo a Mozzano addi 2 del mese di Decembre 1848 avendo sostenuto gli esami prescritti per l’ammissione alla Classe prima fu dichiarato idoneo e successivamente fu iscritto come alunno della Classe stessa

Li 10 del mese di decembre 1864.                                   il preside 
   






osservazioni:

Gli Esami liceali sono stati dati in conformità di quanto con permesso Ministeriale fu stabilito dai Direttori dei Licei toscani nella loro riunione tenuta in Firenze sotto la presidenza del Senatore Lambruschini li 3 Febbraio 1865.

Il Direttore

Prof. L. Cerri------ 


Il detto Giovane avendo ottenuto negli esami di promozione l’idoneità su ciascuna materia nelle prove orali e per iscritto fu dichiarato ammesso al secondo anno

Il 14 del mese di novembre 1865                          il preside

                                                                              Prof. La-------

venerdì 24 gennaio 2014

DUELLO FRA UFFICIALI DURANTE LA GRANDE GUERRA


Duello fra ufficiali durante la grande guerra
[Brogliaccio di verbale tratto dagli appunti del Ten. Mario Marchi]

L’anno millenovecento diciassette il mese di ottobre il giorno 12 nella sede del Comando del 40° Gruppo si sono riuniti i Signori
Capitano Sciomadan Felice
Tenente Marchi Mario
Rappresentanti del sottotenente Sermarini Signor Mario e i Signori
Sottotenente Dell’Orefice Signor Mario
Aspirante Marghieri Gino
Rappr. del Sottot.[enente] Magno Signor Ettore
Riferendosi al precedente del 24 sett.1917 con il quale, riconosciuta impossibile una soluzione amichevole verbale, veniva riferita ad un giurì d’onore la vertenza su cui i Signori Sott.[otenenti] Sermarini e Magno, presa visione del verdetto del giurì d’onore in data 6 ott. 1917 con il quale esso giurì fa dichiarazione di non intervento nella vertenza, sono addivenuti al presente verbale di scontro.
I Signori Capitano Sciomadon Felice e Tenente Marchi Mario hanno scelto come arma di combattimento la sciabola e hanno stabilito  le seguenti condizioni.
1° Nessuna esclusioni di colpi
2° Il duello cesserà quando a parere dei medici uno dei duellanti sarà dichiarato in condizioni di inferiorità .
3° I combattenti non metteranno il guantone da sciabola ~
4° Gli alt saranno dati dai padrini a loro responsabilità
Queste condizioni sono accettate dai Signori Sott.[otenenti] Dell’Orefice e Marghieri rappresentanti del Sottot.[enente] Magno.
Per tutt’altro i mandanti si atterranno alle comuni norme di cavalleria.
Lo scontro avrà luogo a termine della guerra a norma della Circolare del Com. Sup. N° 2331 in data 31 maggio 1916 nelle vertenze cavalleresche in tempo di guerra.
Ten. Mario Marchi
 
Primo fronte
 
Secondo fronte

domenica 19 gennaio 2014

LA POSTA DURANTE LA GRANDE GUERRA - PARTE III°


c) La posta durante la Grande Guerra.
III° parte
(archivio Ten. Mario Marchi - Lucca)

Infine venivano emesse cartoline illustrate “dotate più o meno palesemente di messaggi propagandistici.” [L. Pignotti – Figure d’assalto. Le cartoline della Grande Guerra]

- Messaggi per determinare, rassicurare o rafforzare l’abito mentale del militare con ritratti di personaggi considerati eroici, che devono spronare a liberare terre irredente.



- Militari dei vari corpi rappresentati senza drammaticità.





-Immagini relative alle potenze alleate.
 Giovane “protetta” dalla sciarpa della bandiera americana.


Particolare della marina inglese.


- Rappresentazioni tese a mettere i cattiva luce e a tratteggiare negativamente l’immagine del nemico, come:

il mostro sofferente = al nemico austriaco.


l’odioso proclama degli austro-tedeschi nelle provincie invase del Veneto.


- Cartoline illustrate con bambini che vengono rappresentati con simboli patriottici, come la bandiera.






- Cartoline che rappresentano cavalieri e dame, in una atmosfera delicata e frivola, lontanissima dalla durezza del conflitto e indirizzate a far evadere per un momento dalla tragica atmosfera della guerra.


Si riporta infine una particolarità della scrittura nella corrispondenza fra i familiari e il Ten. Mario Marchi. In molte pagine di lettere si opera come sotto rappresentato la sovrapposizione della scrittura per risparmiare spazio.




LA POSTA DURANTE LA GRANDE GUERRA - PARTE II°


b) La posta durante la Grande Guerra.
II° parte
(archivio Ten. Mario Marchi - Lucca)


Durante il periodo bellico le Poste italiane emisero diverse tipologie di cartoline postali, oltre quella corrente. 


In particolare furono emesse alcune cartoline in franchigia (senza onere d’invio).

La più semplice reca lo stemma dello Stato circondato da bandiere italiane.
Inoltre vi è una parte prestampata da compilare con l’indirizzo del mittente il Grado, Il Reggimento, e l’Arma, la Compagnia, lo Squadrone, la Batteria e i Reparti speciali. Tutte queste indicazioni rendevano rintracciabile il singolo militare senza rendere esplicito il luogo geografico dove si trovava. 



Altra cartolina in franchigia riporta lo stemma dello Stato assieme all’allegoria della Vittoria alata con tralcio d’olivo in una mano ed una corona d’alloro nell’altra, contornata da un trofeo di bandiere alleate. Inoltre una breve frase d’incitamento: “Cittadini e soldati siate un esercito solo – Vittorio Emanuele III°” e “Tutto ciò che voi risparmiate sarà dato a noi che combattiamo per la libertà e la pace”. Era ripetuto come nella precedente la parte prestampata. 

I militari sono dotati anche di  cartoline illustrate non in franchigia . Nell’esemplare riportato è rappresentata la cartina del fronte di guerra italiano e sul retro un brano di Giuseppe Mazzini. 
 
Dal fronte veniva inviate anche cartoline illustrate di paesaggi o città in zona di guerra. Poiché tale invio era considerato una vera e propria violazione del segreto militare, il Comando Supremo italiano prescrisse la proibizione di inviare “cartoline che riproducono panorami dei paesi della zona di guerra (quando anche l’indicazione dei luoghi ai quali i panorami si riferiscono sia cancellata)”. Le cartoline sotto riportate sono state recapitate anche se non ottemperavano a quanto sopra previsto. In particolare la prima cartolina riprodotta riporta anche in visto di verifica della censura.



Segue: La posta durante la Grande Guerra. III° parte




sabato 18 gennaio 2014

LA POSTA DURANTE LA GRANDE GUERRA - PARTE I°

a) La posta durante la Grande Guerra.
(archivio Ten. Mario Marchi - Lucca)

La lettera era il principale mezzo con cui i soldati e le famiglie potevano tenersi in contatto e in Italia, durante l’intero periodo bellico, la quantità di posta sfiorò il valore di quattro miliardi di missive, con una prevalenza di lettere dal fronte verso l’interno.
L’apparato della Posta Militare fu al tempo rinforzato per rispondere all’enorme massa di materiale da smistare e alle condizioni in cui avveniva, ma anche perché la posta esercitava “un influsso fondamentale sul comportamento e rendimento dei combattenti” [B. Cadioli, A. Cecchi – La posta militare italiana nella Prima guerra Mondiale, Roma 1976], come dimostrano le missive sotto riportate del tenente Mario Marchi. 

Lettera del 7/10/1917 alla madre:
Carissima mamma, ho finito ora ora di cenare e siamo tutti intenti a scrivere. Tu non puoi immaginare quanto grande posto abbia la posta nella nostra vita di guerra. Non c’è momento più allegro di quando la posta arriva. Allora si interrompe la conversazione, si smette di mangiare e ognuno legge la sua lettera. E chi non ne ha ricevuta resta imbronciato per tutta la sera. Le mie giornate sono un pò pesanti, perché un artigliere senza i suoi pezzi non ha molto ….”



   

Cartolina del 16/10/1917 alla madre:
Carissima mamma, sono tre giorni che non ricevo posta. Non sto però in pensiero perché so che hai molto da fare e che non puoi scrivermi tanto quanto vorresti. Ma tuttavia fa un po’  di dispetto quando la sera alla mensa a tutti arriva posta e ameno. Si diventa un po’ ragazzi vero? Ed è il maggior bene di questa via di guerra. Ho fatto oggi una gita lunghissima, qualche cosa come salire dai Bagni di Lucca al Rondinaio …… ” .




Lettera del 7/12/1917 alla sorella:
Carissima Delia, ho ricevuto stasera una lettera di Don Limi e una cartolina dello zio; ma niente da casa. Non sto in pensiero ma non ho avuto la gioia delle altre sere. Tu non puoi immaginare che gioia sia la posta. Arriva quando stiamo per terminare la cena e siamo in tre a liticarci il pacco delle lettere. Io allora impongo la mia autorità, mi prendo il pacchetto e lo comincio a spogliare come fanno i giuocatori quando hanno ricevuto le carte. Ogni lettera che si scopre è un urlo di trionfo per chi la riceve. Distribuita la nostra posta tocca ai soldati. Intanto noi spieghiamo le lettere sui piatti in barba al cameriere che va su tutte le furie e ci pianta dieci volte lo stesso vassoio sotto il naso finché non lo cacciamo via con urli spietati. È il miglior momento del giorno quando si leggono le parole che vengono da casa.
 Io sono molto contento di essere qui. Mi sembra alle volte di essere proprio davanti a voi a difendervi contro i barbari, che non avanzeranno di più sicuramente …..”  



Segue: La posta durante la Grande Guerra. II° parte