venerdì 28 febbraio 2014

PATTI DI MEZZADRIA - Luca Marchi


patti di mezzadria di Luca Marchi, possidente nel territorio di Bagni di Lucca (1844 – 45)
[La mezzadria è un contratto agrario con il quale un proprietario di terreni e un contadino si dividono, normalmente a metà, i prodotti e gli utili del fondo.
L’istituto della mezzadria si sviluppò in Europa, durante il basso Medioevo, come rapporto produttivo nel sistema feudale e in Italia fu particolarmente applicato in Toscana.]


Patti col Contadino 
Luca Marchi consegna a Paolo Bianchi varii appezzamenti di terreno dichiarati in addietro [elencati in fogli sparsi] con i seguenti patti e condizioni

1:mo Dei Frutti
Tutti i frutti che il Contadino raccoglierà sopra i beni assegnatili dovranno esser divisi a perfetta metà col Padrone, a riserva però delle castagne, ossia della farina di castagne, la quale spetta per tre parti al Locato, e due parti al Conduttore, e così debba partirsi come si suole dire, a cinquina. Così le diande al terzo l’olio al terzo.

2:do Tutto il legname da sega resta riservato a favore di detto Locatore, ed il legname che il Conduttore farà sopra detti beni dovra servire per uso delle vite, che esso conduce senza poterne vendere, o cedere, e se ne avanza sarà in obbligo il Conduttore di cederlo al detto Locatore.


3:zo Del Bestiame
Il Marchi ha consegnato al Bianchi N:° 2 Vaccine, stimate una Scudi 28, e l’altra Scudi 20; più N:° 23 pecore di valore Scudi 43: L 2:10 dovrà il Contadino mantenere dette bestie, e il guadagno che ne ricaverà sarà per metà suo, e metà del Locatore, e il capitale sarà sempre del Locatore, dimodochè quando il Bianchi lasciasse i beni, e il bestiame affidabili, dovrà farsi stimare il bestiame, e dovrà detto Bianchi corrispondere al Padrone del capitale consegnatoli, e se vi sarà valore di più dovrà dividersi a perfetta metà fra il Padrone, e il Conduttore.

4:to Fieno, e Paglia, e Foglie
Siccome il Bianchi quando entrò Contadino non pagò al Marchi niente del fieno, e paglia, e foglie da concime che vi trovò, così quando sorta sarà in obbligo di rilasciare tutto, senza aver pretenzioni



5:to Sughi [letame liquido]
Il contadino quando venne trovò il sugo al Coll’asserra, e a casa stimato al Coll’asserra Scudi 4, e a casa Scudi 5, non pagò la parte al Padrone, dunque quando sorta dovrà farsi stimare il sugo, e levata la parte che ci ha trovato, se ce ne è di più li sarà pagata la sua metà

6:to Pasture del bestiame
Le pecore dovrà tenerle alla sua stalla, e così le vaccine per far pattume, e se darà qualchè stallata al Padrone li saranno pagate le nottate [?] per metà a soldi 3 per diecina di pecore. Riguardo poi alle pasture delle pecore, il Padrone pagherà metà dell’erba che abbisognasse comprare per il mantenimento delle pecore, e se il Contadino fa pascolare l’erba del Padrone pagherà la metà. Le pasture poi che il Contadino seminera sui beni che conduce saranno pascolate dalle sue bestie, e non potrà venderle ad altri, e il Padrone li rimetterà la metà del seme; e non altro.



7:to Legna da fuoco
Le legna da fuoco saranno divise, come il resto per metà, e il Contadino dovrà cedere la metà al Padrone ammannate, e ammassate.

8:to Tutti i frutti
Dovrà il Contadino portare al padrone la metà di tutti i raccolti, cioè riguardo al raccolto delle semente dovrà ripulirle, e crivellarle, riguardo alle castagne dovrà seccarle, e picchiarle, e ripulirle, così la canapa grammolarla [dirompere con la gramola], formentone [granoturco], e fagioli sgranarli, e vino consegnarneli [?] perfessionato [?].



9:no Obblighi del Contadino
Dovrà il Contadino lavorare, coltivare e tenere detti stabili da buono, e diligente Padre di Famiglia, come pure innestare, piantare, e ricalzare sopra le selve locateli, far le sottomesse necessarie, e tutti quei lavori che vi abbisognano. Dovrà tutti gli anni ricalzare il Metato delle Fabbriche, mantenerci un vivaglio di castagni; e così ricalzare ancora l’altre selve almeno un pezzo all’anno.

10:mo Capanne di paglia
Sarà a suo carico il mantenere, e coprire le capanne di paglia

11:mo Ripulitura dei castagni
Dovrà ogni anno ripulire i castagni



IL RE DI ROMA



“Il Re di Roma”
Medaglia in gesso del battesimo di Napoleone Francesco Giuseppe Carlo Bonaparte (Parigi 20 Marzo 1811 – Vienna 22Luglio 1832), figlio di Napoleone Bonaparte e di Maria Luisa d’Asburgo-Lorena.


 Bateme du Roi de Rome  - MDCCCXI - Andrieu fecit

Andrieu Bertrand (Bordeaux 1761 – Parigi 1822) fu un medaglista apprezzato. Le sue medaglie commemorano eventi della Rivoluzione francese, dell’Impero e della Restaurazione ed hanno importanza storica e pregio artistico.

domenica 23 febbraio 2014

LA SCATOLA DELLE PASTIGLIE VALDA


La scatola delle pastigliette “Valda” in cartone
Nel 1905 a Parigi il farmacista Henri Edmond Canonne mise in commercio un nuovo medicinale per alleviare i disturbi dovuti alle infezioni delle vie respiratorie: le pastigliette Valda, racchiuse in una scatoletta a forma circolare in metallo. Nel 1906 il prodotto fu commercializzato anche in Italia.  
Durante la grande guerra (1914-1918) la scatola delle pastigliette Valda, invece che in latta erano in cartone, per i motivi riportati sul retro dallo stesso “inventore” del prodotto, come sotto mostrato:

      
La parte superiore riporta il design classico:

sabato 22 febbraio 2014

COMITATO di LIBERAZIONE NAZIONALE di Borgo a Mozzano


 C.L.N. di Borgo a Mozzano (prov. di Lucca)
1943-1944

L’ing. Cesare Marchi fu presidente del C.L.N. di Borgo a Mozzano (LU) [Comitato di Liberazione, organizzazione politico-militare dei partiti antifascisti nata per combattere il fascismo e gli occupanti tedeschi. Il C.L.N. fu costituito il 9 settembre 1943 e sciolto nell’anno 1947] e fra le carte del periodo, conservate in casa Marchi, si trova un dattiloscritto in cui viene riassunta l’azione delle “Squadre d’Azione” dal novembre 1943 all’ottobre 1944. 
La prima azione riportata è del mese di novembre 1943 e si riferisce all’aiuto prestato ad ufficiali alleati, ex prigionieri (Maggiore Daglas Bland, e i colonnelli Geofrey Parkin e Jon Trendell), per passare le linee tedesche.
Quindi seguono, dal mese di dicembre 1943 al mese di maggio 1944, rilevamenti dei lavori di costruzione delle fortificazioni della “Linea Gotica”, iniziata in prossimità dell’abitato di Borgo a Mozzano, e la trasmissione dei dati, anche tracciati su cartografia, al C.L.N. di Lucca.
Nei mesi di giugno e luglio si svolgono azioni sul territorio: vengono disarmati dei militi repubblichini [aderenti alla Repubblica fascista di Salò], vengono fatte saltare attrezzature per la costruzione della Linea Gotica con cariche di dinamite, si ostacola il transito delle truppe tedesche con il sabotaggio degli pneumatici dei mezzi nemici e con l’asportazione delle indicazioni stradali. Inoltre viene intensificata la propaganda antifascista verso i dipendenti Todt [L'Organizzazione Todt (OT) fu una grande impresa di costruzioni che operò dapprima nella Germania nazista e poi in tutti i paesi occupati durante la seconda guerra mondiale, impiegando il lavoro coatto di più di 1.500.000 uomini. Fra questi prigionieri di guerra e uomini rastrellati nei paesi limitrofi alle opere da realizzare] e, asportando e falsificando dei tesserini tedeschi dal Comando della OT, viene evitato il lavoro obbligatorio per 15 italiani della zona.
Nel mese di agosto è intensificato il rilievo e la trasmissione al C.L.N. di Lucca delle opere di fortificazione tedesche attraverso schizzi planimetrici, dati topografici e addirittura con l’invio di una carta topografica tedesca sottratta al Comando O.T.  Si effettua anche la liberazione di un cittadino americano (Calligaris Alberto) dal campo di concentramento della Socciglia e vengono disarmati due soldati tedeschi isolati.
Il 5 settembre Lucca è liberata e le truppe tedesche si ritirano lentamente lungo la valle del Serchio. Il C.L.N. di Borgo a Mozzano compie azioni di sabotaggio contro i mezzi di trasmissione tedeschi e non esita a sostenere scontri armati con le pattuglie nemiche. In una di queste trova la morte il patriota Valentino Brini. Il paese di Borgo a Mozzano è evacuato dalle truppe nemiche e quando una pattuglia tedesca cerca di rientrare viene affrontata e ricacciata.
Finalmente il 30 settembre entrano in paese le truppe brasiliane e le squadre d’azione del C.L.N. si uniscono alle truppe regolari per guidarle sul territorio, oltre a portarsi al di là delle linee di combattimento per prelevare civili fuggiti dai campi di concentramento tedeschi e guidare disertori dell’esercito nemico.
In ottobre del 1944 i componenti delle squadre d’azione partecipano a tutte le manovre belliche condotte dalle truppe liberatrici con grande audacia, tanto da ricevere l’encomio del Comandante dell’87 Compagnia Brasiliana.
Spostatosi in Garfagnana il fronte della guerra, i patrioti del C.L.N. di Borgo a Mozzano svolgono azioni di ordine pubblico e di polizia.
Seguono le firme:
Il Comandante la Squadra d'Azione (Ten. Amaducci Mario
Il Comitato di Liberazione Nazionale - Il Presidente ( Ing. C. Marchi)


Dott. Ing. Cesare Marchi

giovedì 20 febbraio 2014

IMMAGINI di PIEVE di CONTRONE


Pieve di Controne, frazione di Bagni di Lucca.
- Tre immagini del Paese prese da “Colle” -


domenica 16 febbraio 2014

PASSAPORTI del DUCATO di LUCCA


 passaporti  del “capo cavallaro” 
delle
 Regie Stalle del Ducato di Lucca

Il “capo cavallaro”, nominato anche aiuto veterinario nei documenti, porta il nome di Michele Codecasa, nato nel “mese di Giugno anno 1797” a Pisa e  morto il 29 Settembre 1852” a Lucca, come si legge nella bacchetta dei suoi “Ricordi” sotto riportata: 
Bacchetta di Michele Codecasa
Prima pagina della bacchetta
Appunto della nascita per mano del Codecasa e data di morte riportata dai discendenti



1) Passaporto del 1821

in nome di sua maestà
l’infanta
maria luisa
duchessa di lucca
ec. ec.
--------------
il consigliere di stato presidente del buon governo
incaricato della direzione generale delle poste

Invita tutte le Autorità Civili, e Militari del Ducato, e prega quelle delle Potenze amiche a lasciare liberamente passare il Sig. Michele Codecasa - nativo di Pisa - domiciliato a Lucca - di condizione Capo Cavallaro della R.le Razza di S. M. La Duchessa – che parte da questo Ducato per recarsi in Toscana per fare acquisto di cavalli ed a prestargli assistenza, ed aiuto in caso di bisogno, offrendo una perfetta reciprocità conforme agli usi, e diritto delle Genti.
Vale per il Suo Viaggio.
Dato a Lucca, li 25 Ottobre 1821.-
Il Presidente del Buon Governo
C. Orsucci
Il Segretario Generale
    (?) Pallavicini

Particolare


2) Passaporto del 1826

il cavaliere d.luigi de’ medici
di toscana
de principi di ottavjano. Duchi di sarno ec.
cavaliere gran ……..
……………………………….
……………………………….
corriere maggiore ec. ec. ec.
Partendo per Lucca Sua Patria Giuseppe del Poggetto, in unione di Michele Codecasa, Individui delle Scuderie di S. A. R.le il Duca di Lucca.
Per ordine di S. M. impongo a tutti i Ministri suoi ed Officiali di Giustizia e di Guerra, ed a quei che non lo sono, dimando in suo Real Nome, che non gli diano molestia né impedimento alcuno nel suo viaggio; anzi gli prestino il favore necessario per eseguirlo.
Napoli 26 Agosto 1826
Il Consigliere Ministro di Stato
Incaricato internamente del Portafoglio
degli Affari Esteri; impedito
Il Direttore
Commendator (?)
Vaglia per Dodici giorni
[Sul retro]
Pentile(?)
V.o nella polizia del Porto, e
Marine. B. a partire per la
dietro scritta epoca. Napoli 26
Agto – 1826
F. (?)
Particolare 1
Particolare 2
Retro del documento



3) Passaporto del 1834

in nome di sua altezza reale
l’infante don carlo lodovico di borbone
duca di lucca
--------------
noi marchese ascanio mansi
Cavaliere Gran Croce degli Ordini di Carlo III., dei Santi Maurizio e Lazzaro, e del
Merito Civile di Sassonia, Commendatore dell’Ordine Reale della Legion d’Onore, e di quello di
S. Giorgio Costantiniano di Parma, Consigliere di Stato, Cianberlano, e Ministro Segretario di
Stato per gli affari Esteri e Interni di Sua Altezza Reale.
Invitiamo tutte le Autorità Civili e Militari del Ducato di Lucca, e preghiamo quelle Potenze amiche a lasciare liberamente passare il nominato Michele Codecasa Aggiunto Veterinario delle RA. Scuderie - nativo di ---- domiciliato a Lucca di condizione come sopra che parte da questo Ducato per recarsi a Bologna per prendere un cavallo di pertinenza della (?) R A S – ed a prestargli assistenza, ed aiuto in caso di bisogno, offrendo una perfetta reciprocità conforme agli usi, e diritto delle Genti.
Vale per il viaggio, e ritorno
Dato a Lucca li 21 Giugno 1834
Gratis                                                                                     [firma] A.Mansi
Il segretario Generale del Ministero
                        [firma]

 [Sul retro compaiono diversi visti, fra cui]:
Firenze li 22 Giugno 1834 Firenze 22 Giugno 1834
Dal Dipto. degli Affari Esteri Visto dalla Nunziatura Apostolica
Visto buono per Bologna Buono per Bologna
G. Molinari L’incaricato affari
Particolare
Retro del documento


4) Passaporto del 1843

in nome di sua altezza reale
il Serenissimo Infante di Spagna
don carlo lodovico di borbone
duca di lucca
ec. ec. ec.

noi barone fabrizio ostini
decorato della croce di s. lodovico di prima classe per merito civile, commendatore dell’insigne real’ ordine di carlo iii, cavaliere dell’ordine pontificio di cristo, consigliere di stato, ciamberlano, ministro degli affari esteri, direttore generale delle rr. poste di sua altezza reale ec. ec.
Invitiamo tutte le Autorità Civili e Militari del Ducato Lucchese, e preghiamo quelle Potenze Estere a lasciare liberamente passare il Signore Michele Codecasa, aiuto - Veterinario presso le Scuderie di questa R.le Corte - nativo di ---- domiciliato in Lucca di condizione, come sopra - che parte da questo Ducato per recarsi a Civitavecchia per servizio di questa R. Corte – ed a prestargli assistenza, ed aiuto in caso di bisogno, offrendo una perfetta reciprocità conforme agli usi, e diritto delle Genti.
Vale per il viaggio e ritorno
Dato a Lucca il dì 6 Maggio milleottocentoquarantatre
Gratis                                                                                     pel Ministro assente
           [firma]

[Sul retro compaiono diversi visti, fra cui]:
Visto alla polizia municipale Visto uscire dalla città per la porta  cavalle… (?)
Buono per Roma Roma (?) 23 Maggio 1843 alle ore
Valido  per cinque  (?) L’ (?)  ….. Polizia
Civitavecchia li 11 Maggio 1843 (firma)
Il Direttore  (firma)
Particolare
Retro del documento



lunedì 10 febbraio 2014

UN DISERTORE ROMANO IN CONTRONERIA - 1848


Un disertore romano della I° guerra d’indipendenza nascosto in Controneria
(Bagni di Lucca)

All’inizio della prima guerra d’indipendenza, scoppiata il 23 Marzo 1848, il Regno di Sardegna fu appoggiato dallo Stato Pontificio e dal Regno delle due Sicilie, che tuttavia ritirarono le loro truppe quasi subito senza combattere, anche se volontari dei due eserciti si unirono agli altri volontari italiani e combatterono contro l’Austria.
Di seguito è riportato il brogliaccio di un rapporto di Luca Marchi “Capitano della Compagnia della Pieve e S. Gemignano di Controne” indirizzato al “Maggiore Comandante della Guardia Civica della Comunità di Bagni di Lucca”, in cui è segnalata la presenza di un militare romano, che si nasconde. 
 
"Guardia Civica  Pieve di Controne il di 28 aprile 1848

Il Capitano della Compagnia della Pieve e S. Gemignano di Controne

All’Ill:mo Sig: Maggiore Comandante della Guardia Civica della Comunità di Bagni di Lucca

Ill.mo Sig. Comandante

Nel giorno di ieri 27 corrente circa le 2 pomerid:[iane] passando presso la bottega di Battista Taliani calzolaio sentii che discorreva con persone che sono in sua bottega che nella mattina stessa ritrovandosi a Longoio, villa di S. Gemignano, aveva sentito alcune donne, che il giorno avanti, cioè il 26 Antonia moglie di Giuseppe Pierotti   [ ? ] essendo stata a procacciarsi legna nelle coste di Longoio, luogo distante dal paese circa due miglia dopo aver preparato il fascio sentì chiamarsi e vide un uomo, quel non volle aspettare.

Chiamai presso di me il sunnominato Taliani, e esaminato il fatto mi riferì che aveva saputo che  ∫ [richiamo allo scritto : Antonia ….] [h]a lasciato il fascio delle legna fuggì. Saputo ciò dal Taliani, e saputo ancora che altre donne, erano in vicinanza della detta Pierotti a procacciarsi legna, io mi son fatto un dovere di portarmi a Longoio per esaminare il fatto, e non avendo trovato la Pierotti ho esaminata la  [ ? ]  e sua figlia, ma intimorite non poco come è solito delle donne solo mi ha detto che sentendosi chiamare in lontananza dalla Pierotti vide un uomo con calzoni, per quanto li parve con striscia rossa, e che la Pierotti venne presso di se spaventata. Manon avendo potuto vedere la Pierotti mi ha detto di più la madre e figlia che in una tal capanna, piena di foglie di castagno vicine al luogo hanno veduto, come esse dicono, un covo dove prova abbia dormito l’uomo. Io non potendo parlare con la Pierotti ho incombensato il Sig. Sergente Gregori affinché appena essa tornasse a casa la esaminasse in proposito, e circa le 24 di sera mi spedì l’accluso biglietto.

Avendo poi inteso che Valerio di Domenico Silvestri aveva veduto l’uomo suindicato andai subito a cercarlo, e mi asserisce che lo vide, in lontananza, e chiamando [ ? ] a seco personal’uomo fuggì precipitosamente.

La (?) moglie di Gemignano Persiani dice, che il giorno 15 corrente, ritrovandosi in vicinanza del Romitorio di Foce Colonia si trovò in vicinanza un uomo con soprabito turchino, e con sciabola, il quale li disse che aveva fame, e perché non avesse paura tirò in terra la sciabola, e li domandò se vi fosse stato mezzo di cambiare vestito, giacché era un disertore Romano e finché poteva non si curava di tornare a casa per non farsi prendere, e dubitava, andando per i paesi, che la guardia civica l’arrestasse.

Spedito il 28 aprile 1848"



sabato 8 febbraio 2014

QUADERNO del LICEO CLASSICO di LUCCA - 1913


QUADERNO DI LATINO - anno 1913
Liceo Classico di Lucca 

Il quaderno di scuola, assieme al libro di testo, ha costituito, almeno fino ad oggi, il corredo di ogni studente e la copertina e le iscrizioni sono state espressione dei vari momenti della storia d’Italia.
Il quaderno riprodotto è stato in uso al Liceo Classico di Lucca negli anni prima della Grande Guerra. L’Italia è divenuta da poco una nazione e la scuola sente il dovere di educare all’amor patrio attraverso il ricordo di grandi italiani, nel caso Galileo Galilei, e l’esaltazione delle bellezze e della cultura del Paese.
COPERTINA
 
RETRO COPERTINA


II° COPERTINA

ULTIMA PAGINA

CESARE MARCHI sulle MURA di LUCCA






 


Le pagine interne del quaderno mostrano la cura dell’allievo (Cesare Marchi) nel trascrivere le regole della lingua latina insegnate dal professore, il cui nome è riportato nella prima pagina (Alfonso Pieri).









Prima pagina interna scritta

Seguono due pagine interne: